Raccogliere/Cogliere gli oggetti per strada, un lato della mia fotografia

Nelle nostre città, tra l’incessante movimento delle persone e il susseguirsi delle giornate, si nasconde un mondo affascinante e spesso trascurato: quello degli oggetti abbandonati per strada. Per alcuni possono sembrare semplici rifiuti urbani, ma per me rappresentano un’inestimabile fonte di ispirazione e di possibilità fotografiche.

Qualcuno ha perso i capelli?

Ogni oggetto abbandonato racconta una storia, porta con sé un pezzo di passato e di esperienza umana, un precursore in alcune occasioni che mi lascia a bocca aperta.

La prova

Questo aspetto influisce anche sulla mia investigazione, come se quel’ oggetto o frammento sia una prova di un delitto o di un pensiero da perseguire e la domanda che mi sorge spesso è: Cos’ha lascia o buttato realmente dietro di se la persona che ha abbandonato questo oggetto?

Ciò che mi affascina di più è la varietà degli oggetti che si possono trovare. Dagli oggetti comuni come bottiglie vuote e vecchi giornali, fino a reperti più insoliti come giocattoli rotti o frammenti di vecchi mobili, ogni oggetto ha il potenziale per diventare il protagonista di una giornata o settimana di fotografia ma anche di una serie fotografica o di un progetto.

Quello che rende questa pratica fotografica interessante e che è diventata più costante da un pò è come sia così gratificante e imprevedibile. Ogni volta che esco per fotografare un oggetto per strada, non so mai cosa troverò. È come andare alla ricerca di tesori nascosti, con la speranza di scoprire qualcosa di speciale e sorprendente.

Ma raccogliere gli oggetti per strada è anche un modo per riflettere sulla società e sul nostro rapporto con le cose che ci circondano, ci invita a rallentare il passo, a guardare oltre la superficie e a cogliere il significato più profondo di ciò che ci circonda.

Una paletta abbandonata da un bambino in un lago, la foto si trova nel progetto “c’era una volta il lago”

Riconsegnare un ricordo

Ultimamente ho scritto un articolo sul ritrovamento di una fotografia istantanea, a Roma e che ho riconsegnato. È proprio grazie a questo episodio che ho notato che nel mio archivio ho tante foto di oggetti abbandonati, in qualche modo grazie anche all’archivio ho fatto caso a questo tipo di fotografia ma ho anche cominciato a fotografare oggetti che mi ricordano un evento o una persona.

È come essere tornato alle origini, come se tutto si ricollegasse a chi sono e alla mia investigazione. In qualche modo quando fotografo adesso penso anche che la scatoletta nera che mi aiuta a catturare quell’istante sia anche una sorta di sfera di cristallo che mi dice qualcosa, sul futuro e sul passato, rivelandomi aspetti che non avevo considerato della mia persona.

Conclusione

Gli oggetti si trovano ovunque per strada, a volte sono anche custoditi dentro un automobile oppure si trovano ai margini di un marciapiede.

E a voi è mai capitato di sentire una voce che dice : Prendimi? Prendimi? Scherzo.

Buona Luce

Emanuele