Ho riconsegnato un ricordo

La fotografia è anche un frammento, un ricordo e per i turisti è proprio così: mangiare, vedere, attendere e dormire. Oggi voglio raccontare come mi sono sentito qualche giorno fa mentre ero da routine a Roma, sono emozioni personali e ci tengo a raccontarvi quello che è successo.

La instax

Avevo passato l’intera mattinata in centro, la capitale il 27 febbraio 2024 era piena di turisti, erano quasi le 13:00 e ricevo una chiamata da mia sorella che mi avvisava che sarebbe passata alla metro Colosseo e che magari poteva essere un modo per vederci e pranzare insieme.

Non mi sono fatto sfuggire l’occasione, e mi dirigo verso il Colosseo e tornando in dietro verso Piazza Barberini accanto a un paletto stradale c’era questa instax grande formato capovolta. Non mi lascio sfuggire queste occasioni e vi confesso che in alcune occasioni raccolgo persino i scontrini o fogli, tornando alla Instax la raccolgo e capisco che era una foto ricordo importante, era una classica foto da turisti che ritraeva una famiglia di tre persone d’avanti alla fontana di Trevi.

Mi fermo per vedere se qualcuno l’aveva appena persa, sfortunatamente non vedo nessuno e non sapevo se lasciarla in un bar magari una delle persone tornando indietro l’avrebbe trovata e invece decido di tenerla con me tanto avevo altre 4 ore per girare in centro.

Non so dirvi quante ore o minuti erano passate, guardo la foto e mi rendo conto che ho tre possibilità per ogni persona ritratta e capisco che potevo andare per tentativi ricordando le persone com’erano vestite oppure che cappello o tipologia di barba. Finché ad un tratto poggiati su una ringhiera vedo un uomo da lontano che poteva avere le sembianze di una persona ritratta nella instax e mia sorella riconosce una signora, così mi avvicino per riconsegnare la fotografia.

Vado verso la signora chiedendo se era lei la persona ritratta, e siamo scoppiati tutti a ridere, la ragazza comincia a cercare la fotografia nella sua tasca ma si rende conto che era proprio quella la fotografia e incredula prende la fotografia.

Tutto ciò ha generato tante discussioni tra me e mia sorella, molto piacevoli. Mi sono sentito gratificato perché avevo poche opportunità di riconsegnare questo ricordo e mi sono sentito come quando all’ultima mostra le persone mi parlavano dei loro ricordi e sensazioni ed è stata una scoperta diversa.

La fotografia non aveva un valore per me anche se lo ha acquistato quando l’ho racconta per terra in mezzo ai piedi di un passante e li ho pensato: ma non sarà questo il valore di cui è responsabile il fotografo?

Conclusione

Un piccolo racconto che può sembrare banale, ma io ho provato emozioni diverse.

Buona luce

Emanuele