Spesso quando parlo di archiviazione cerco sempre di dare dei consigli pratici ma mi sembra di capire che è un argomento difficile da affrontare, quindi ho deciso di dedicare diversi articoli all’archivio fotografico.
Come sempre parto da un introduzione per chi magari è a digiuno, che approccia alla fotografia ma non sa archiviare e non ha un idea di archiviazione.
Origini dell’archivio
Sappiamo che la fotografia è un arte relativamente giovane e le tecniche di archiviazione sono tante, in generale un buona percentuale del tempo del fotografo è dedicata all’archivio oltre allo scatto. Bisogna distinguere due tipologie di archivio:analogico e digitale.
Analogico
La fotografia analogica non è morta e sempre più fotografi preferiscono la fisicità dell’archivio, infatti per l’archivio analogico abbiamo bisogno di un registro o diario degli scatti e ogni foglio acetato con i negativi deve avere un appunto con:
- Data e ora
- Tipo di film
- Tipo di sviluppo
- L’uso di eventuali filtri
Il tutto è catalogato in un registro, con eventuali provini a contatto e stampe di prova ma dipende dal tipo di archiviazione infatti per le stampe molti fotografi usano delle scatole con un separatore.
Digitale
La fotografia digitale ha bisogno di un pc e di un supporto di memoria come un SSD o un hard disk oppure più serie di hard disk ma dipende dalla grandezza dell’archivio. C’è poi chi stampa un quantitativo di foto al mese oppure stampa a richiesta.
Ogni anno ha una cartella con sotto cartelle delle sessioni di scatto con aggiunta di un testo.
Perché è importante l’archivio
L’archivio ci da tante opportunità e una tra le più importanti è la ricerca delle fotografie, la realizzazione di progetti,portfolio, vedere l’andamento della nostra crescita fotografica e dei nostri progetti.
Buona Luce
Emanuele