Uno degli argomenti che volevo scrivere sul blog è sul colore ed aggiornare un articolo che parlava delle ragioni per cui scatto in bianco e nero.
Ma mi ha anticipato questo libro di Joel Meyerowitz, ” A Question of color”, aggiornerò comunque il mio articolo sulla base delle mie considerazioni ma vi consiglio questo manufatto, per varie ragioni.
Struttura e forma
Formato 6,86×8,63, copertina semi-rigida color grigio/verde con scritte multicolore. Fotografie sia a colori che bianco e nero, in vari formati.
Rilegatura mix a filo e a caldo, buona la carta e la grammatura nel complesso sono 224 pagine.
Contenuto
La transizione della fotografia artistica dal bianco e nero al colore, una volta considerato un territorio più adatto alla fotografia pubblicitaria, è un affascinante viaggio attraverso i paradigmi dell’arte e della percezione umana.
Joel Meyerowitz, con la sua audace visione, ha sfidato il dogma consolidato che vedeva il bianco e nero come l’unica modalità accettabile per i fotografi seri. La sua domanda provocatoria – “Ma perché, quando il mondo è a colori?” – oltre a essere una semplice osservazione tecnica, apre un varco verso una riflessione più ampia sulla nostra connessione con la realtà. I testi sono scritti da Joel Meyerowitz e Robert Shore, non mancano le domande di introspezione ma anche sui fotografi che hanno permesso a Meyerowitz di fare delle scelte importanti colore come Garry Winogrand e Tony Ray Jones
La scelta del colore nella fotografia artistica non è solo un cambiamento tecnico, ma una ribellione contro la limitata concezione dell’estetica fotografica. Meyerowitz ha abbracciato la ricchezza cromatica del mondo, trovando nella palette infinita dei colori un riflesso più fedele della complessità della vita stessa.
L’evoluzione da una prospettiva in bianco e nero a una più caleidoscopica riflette la nostra percezione della realtà. Il colore non è solo una caratteristica estetica, ma un mezzo per catturare l’essenza delle emozioni, dei contesti e delle storie che animano il tessuto sociale. È un invito a guardare oltre le superfici, a esplorare la profondità emotiva e concettuale che il colore può trasmettere.
Nell’atto di abbracciare il colore, Meyerowitz ha rifiutato la dicotomia tra serietà artistica e l’uso del colore, enfatizzando l’importanza di adottare una prospettiva più ampia e inclusiva nella creatività. La sua ricerca incessante della verità cromatica è una testimonianza della sua filosofia artistica, che celebra la complessità del mondo attraverso la luce e il colore.
Conclusioni
Senza dubbio, un libro che va a completare un discorso che in tanti libri ha sempre menzionato ma che va ad arricchire un concetto importante.
Buona Luce
Emanuele