Rivoluziona la tua fotografia con questi 5 consigli di composizione Ignorati

Tutti i fotografi sono ossessionati dalla composizione, allora oggi ho deciso di scrivere 5 consigli ignoranti che possono rivoluzionare la tua composizione fotografica. Vi ricordo che la fotografia ha un contenuto che genera una connessione tra il fotografo e chi guarda le nostre fotografie su un fanzine o una mostra collettiva.

Ti ricordo che i miei articoli sono frutto della mia esperienza, detto questo buona lettura.

Sta alla natura del fotografo: osservare, tradurre e fare domande oltre a mettersi in discussione.

Gestisci i tuoi stimoli

Perdiamo costantemente la nostra inquadratura, questo perché il nostro cervello è sempre impegnato è normale sia chiaro ma questo vuoldire che la nostra attenzione non è sotto il nostro controllo, e dei specifici processi cognitivi agiscono costantemente. Si stima che il nostro cervello accumula l’equivalente di 34gb ogni 24 ore e la nostra attenzione non è selettiva ma implicita. Possiamo migliorare la nostra attenzione non usando lo smartphone qualche ora prima di scattare oppure evitare il multitasking e di rilassarci in posti dove ci sono pochi stimoli, per esempio un parco.

Durante la settimana cerco di dedicare del tempo alla meditazione, pensate che ci sono meditazioni che potete fare appena vi svegliate. Dopo tre ore di hyperfocus per strada, con stimoli continui tra gente che ti ferma per strada e rumori e suoni cerco di fermarmi 10 minuti per rilassarmi, spesso entro dentro una chiesa per limitare al meglio anche i stimoli uditivi.

Non tutte le volte riesco a farlo, anzi a volte mi dimentico per l’hyperfocus e devo ringraziare il fatto che ci sono delle pause tipo quella caffè.

La regola dei 5 minuti

È una tecnica che inganna il nostro cervello, l’inventore è kevin systrom il fondatore di Instagram pensate che la usa quando non gli va di lavorare ingannando il cervello con un effetto che si chiama zeigarnik. In pratica dobbiamo impegnarci al massimo per 5 minuti in questo modo la barriera iniziale dell’insicurezza viene a mancare e se non uscite da tanto per fotografare abbattete anche la pigrizia, io uso questa tecnica prima di uscire dalla metro scattando il più possibile e appena esco entro subito nel mood adatto per fotografare.

Questo vi aiuta anche a superare l’ansia dello scatto, rendendovi invisibili nel caso in cui come me scattate sempre in centro città.

Trova la tua inquadratura e fermala

Quante volte uscite di casa e non pensate alla vostra inquadratura, spesso all’inizio si usa lo zoom per iniziare a fotografare non a caso tutti i kit delle macchine fotografiche entry lavel hanno il 18-55mm per farci sperimentare e per invitarci a scegliere un inquadratura.

Sperimentate il più possibile e troverete sicuramente la vostra inquadratura, e non perderete tempo per scattare anzi sarete anche più veloci. Quindi scegliete una distanza che per voi può funzionare e per un giorno intero usate sempre quella fino a quando non trovate un obbiettivo fisso.

Si sintetico

Claude Monet quando insegnava pittura diceva di essere più sintetici e di scordare il soggetto e di concentrarci sulla forma o struttura e poi arrivare all’oggetto. Questo vi permette di essere veloci nella vostra composizione e di non perderci nella composizione, inoltre pensare in modo semplice ci da anche modo di lavorare in blocchi e di aggiustare il tiro cioè fare un secondo o terzo scatto componendo in modo migliore.

Lo sai bene: non ti riesce qualcosa, sei stanco e non ce la fai più. E d’un tratto incontri nella folla lo sguardo di qualcuno – uno sguardo umano – ed è come se ti fossi accostato a un divino nascosto. E tutto diventa improvvisamente più semplice. Andrej Tarkovskij

Scegliere un tema, e seguitelo anche se poi vi accorgerete che il puzzle e le ricorrenze nelle vostre fotografie sono sempre le stesse.

Solo 3 scatti a scena

Ricordatevi esistono i schemi di composizione già ne ho parlato in un altro articolo sul blog, sostanzialmente la composizione è innata e possiamo agire solo sul 5%. Quando scattiamo abbiamo bisogno di velocità o a meno che scegliamo di fotografare scene statiche, sostanzialmente le fotografie che funzionano meglio una volta che facciamo la revisione degli scatti veloci si trovano al centro o agli estremi se effettuiamo più scatti diversamente per la fotografia lenta è il primo scatto o il secondo. Fateci caso, sostanzialmente per noi il momento dello scatto è già finito e dopo il terzo scatto la fotografia per noi non funziona più. A volte la scena è cambiata o non esiste più.

Prestate attenzione a questo fattore, se non mi credete andate a vedere quale fotografia avete scelto se avete fatto più scatti. Era buona la prima? o la fotografia che si trova agli estremi?

consiglio: imparate a scattare poco se avete scelto di fare una fotografia vul dire che l’istinto vi sta dicendo qualcosa, dopo il terzo scatto non ha più senso scattare.

Quale istinto ci dice che un orologio è fermo, anche se segna l’ora giusta? Daniel Pennac

Conclusione

Non ci sono manuali che posso insegnarti a fotografare, ma i libri fotografici rimangono degli accessori utili per fotografare al meglio.

Vi invito ad iscrivervi alla mia newsletter, sarete rimandati a una pagina con una lezione gratuita sulla composizione inoltre vi invito a visitare la pagina eventi per scoprire i nuovi workshop in programma.

Buona Luce

Emanuele

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