Non esiste un manuale che ti Insegna a Fotografare

Sul blog parlo di libri fotografici e mi capita anche di scrivere considerazioni personali su libri che assomigliano a dei manuali ma che in realtà non lo sono ma descrivono o cercano di descrivere un approccio o una filosofia.

Guarda di Joel Meyerowitz

A volte questi libri che assomigliano a dei manuali parlano di fotografia e di come questa arte così personale sia legata al linguaggio innato. Ma c’è una verità fondamentale che spesso passa inosservata: non esiste un workshop, corso o manuale che ti insegna a fotografare. La fotografia è un’arte soggettiva, in continua evoluzione, e il percorso verso la maestria è un viaggio personale senza fine.

La fotografia è sogettiva

Ciò che rende affascinante la fotografia è che è un mezzo di espressione personale. Ogni persona ha una visione unica e un modo diverso di percepire il mondo. Quello che potrebbe essere considerato un’immagine eccezionale per una persona potrebbe non piacere affatto a un’altra.

Quello che noterai rifletterà ciò che il mondo racconta a te e solo a te. J.Meyerowitz

La fotografia non può essere insegnata come una disciplina matematica con regole fisse, e pure questo è quello che gli insegnanti divulgano per sentirsi accademici.

In realtà le regole le dettiamo noi, nessuno può imporci niente ma sta a noi seguire delle regole per capire il nostro linguaggio. Per farvi un esempio anche scattare a colori o in bianco e nero oppure l’uso di un ottica fissa che ci costringe a muoverci e comporre, come ho già detto in altri articoli del blog le regole sono come delle catene ma devono essere motrici e devono permetterci un movimento.

Ispirazione e la creatività

La fotografia è più di semplici impostazioni e tecniche. È anche una questione di creatività, visione e ispirazione. Nessun manuale può insegnarti come trovare la tua visione personale e come catturare emozioni e storie in una fotografia.

Questo è un percorso personale che richiede tempo, sperimentare, studiare, condividere e soprattutto scattare uscendo dalla zona di confort costantemente.

Tipologie

La distinzione di queste tipologie di libri è netta ma è anche difficile da capire, sostanzialmente ci sono due tipologie di libri scritti chiamati anche manuali ma che non lo sono affatto, come vi ho detto prima.

La prima tipologia è quella che cerca di descrivere la fotografia, parlando del linguaggio e dell’immagine scomponendo e dividendo quella che è la potenza della fotografia. L’argomento è così difficile e complesso che in alcune occasioni si cade in frasi che sono difficili da comprendere o che sembrano assurde, e vi confesso che tanti fotografi non capiscono questo genere di libri perché sostanzialmente bisogna avere già un esperienza o una predisposizione all’apprendimento di un certo tipo.

Un esempio può essere lezioni di fotografia di Stephen Shore, oppure note raccolte di Philip Perkis.

La seconda tipologia è quella filosofica, e ultimamente tanti fotografi stanno pubblicando questo tipo di libri e per lo più semplificano il più possibile la loro visione scomponendo il più possibile.

Uno dei libri più calzanti è “come faccio fotografia” di Joel Meyerowitz, ma ci sono libri anche più complessi come” Modern Instances” di Stephen Shore che racconta storie e spiega quali sono le considerazioni che ha fatto su argomenti e incontri.

Questa tipologia è la più variegata, trovate tanto testo a volte complicato da capire ma ne vale la pena.

Conclusione

Ricorda che la fotografia è un viaggio senza fine, e la tua abilità migliorerà con il tempo e la pratica costante.

Quindi, si leggi ma fatti sempre una tua opinione e non cercare un manuale magico che ti insegni tutto sulla fotografia, perché semplicemente non esiste. Non vi sto consigliando di non leggerli, io stesso ne consiglio se vai sulla pagina inizia da qui troverete tanti libri.

Buona Luce

Emanuele