Richard Kalvar: il fotografo tra il sacro e il profano

Richard Kalvar è uno dei fotografi che sicuramente bisogna studiare, le sue fotografie mi hanno sempre affascinato e incanto per la sua profondità emotiva e la sua capacità di suscitare domande in ogni fotografia.

Kalvar è nato nel 1944 a Brooklyn, New York. Studia alla Columbia University, dove si laureò in storia dell’arte nel 1965, e subito dopo nel 1966, Kalvar si trasferì a Parigi dove entra a far parte dell’agenzia Magnum.

È senza dubbio un fotografo che sa distinguersi, sa usare il bianco e nero ma allo stesso momento riesce a capire qual’è il momento giusto per premere il bottone.

È forse per questo che le sue fotografie catturano la mia attenzione?

Scrivo questo articolo perché in alcuni periodo del mio studio mi sono imbattuto in questo grande fotografo, e vi confesso che non ho mai smesso di guardare le sue fotografie.

Le Influenze e l’Approccio di Kalvar

Tutto come sempre inizia delle influenze e Kalvar è influenzato dall’arte visiva alla letteratura e uno dei suoi più grandi maestri è il celebre fotografo Henri Cartier-Bresson. Il suo linguaggio fotografico si nutre di un’incessante ricerca di significato, ed è per questo che le sue fotografie generano tante domande donandoci sfaccettature dell’esistenza umana che il più delle volte ignoriamo.

L’approccio non è aggressivo e in alcune occasioni riesce anche ad interagire con i soggetti fotografati, e non riesce più a distinguere la fotografia di strada da quella personale infatti non è raro trovare nei suoi lavori anche parte del suo diario personale.

Progetti Fotografici di Kalvar

Kalvar è tremendamente ironico, allo stesso momento c’è una durezza di base che fa riflettere e porta lo spettatore ad affrontare l’umanità in tutte le sfaccettature. Mi domando a volte se si può definire un fotografo di strada oppure un fotografo documentarista, ma so che sfrutta le strade affollate come nel suo teatro personale.

Tra i progetti iconici che consiglio di studiare c’è “Earthlings” che dimostra la sua capacità di metterci in relazione con l’essenza dell’umanità in modo provocatorio e coinvolgente.

Il viaggio ha sempre avuto una componente importante nel suo lavoro, viaggiando sia in Asia che in Europa e senza ombra di dubbio Roma è una delle sue città preferite.

Roma attraverso gli Occhi di Kalvar

Tra le città che hanno ispirato Kalvar, Roma occupa un posto speciale nel suo cuore. Le sue fotografie della città eterna catturano l’essenza dell’antico e del moderno, del sacro e del profano. Kalvar racconta che appena poteva faceva un salto in Italia, e Roma negli anni 70′ era la sua città preferita che gli ha donato numerosi scatti iconici.

Le sue fotografie rivelano una Roma sospesa tra il passato glorioso e il presente tumultuoso, offrendo uno sguardo intimo sulla vita quotidiana della città.

Il Potere del Bianco e Nero

Il bianco e nero è una scelta stilistica significativa per Kalvar, che sfrutta le sue qualità intrinseche per creare immagini cariche di drammaticità e mistero. In tutte le fotografie si nota il suo pensiero in bianco e nero, infatti secondo me è un maestro in questo e penso che sia dovuto alle sue influenze.

Conclusione

Richard Kalvar è un fotografo sicuramente da studiare, e non sono sicuramente fotografie facili da interpretare.

Buona Luce

Emanuele