Martin Parr è un fotografo inglese nato nel 1952 a Epson e fa parte della agenzia Magnum, oltre ad avere una galleria e una fondazione, mantenendo la sua individualità.
Le influenze di Parr sono tante tra cui Henri Cartier-Bresson, Robert Frank e William Eggleston ma uno delle influenze più importanti è Tony Ray Jones ed è proprio grazie a Jones che per me Parr merita di stare tra le mie influenze, e in questo blog.
Il cinema britannico degli anni ’60 e ’70, che ha influenzato il suo stile ironico e satirico e Parr ha dichiarato che la commedia britannica è stata un’altra grande influenza sulla sua opera, poiché ha imparato a guardare il mondo in modo divertente e sarcastico.
Custodisci il lavoro del tuo maestro
La passione di Parr per il lavoro di Ray-Jones è emersa fin dai suoi giorni di studio alla Manchester Polytechnic negli anni ’70, quando è stato introdotto al lavoro del fotografo da parte dei suoi insegnanti. Ha trovato affascinante l’approccio di Ray-Jones alla fotografia, che mescolava elementi di humor, osservazione sociale e un’attenzione particolare per i dettagli della vita quotidiana.
Parr ha studiato e analizzato a fondo il lavoro di Ray-Jones, e questa influenza si può vedere chiaramente nel suo stile fotografico. Entrambi i fotografi condividono un occhio acuto per le situazioni comiche e bizzarre della vita quotidiana, oltre a un interesse per la documentazione della cultura britannica.
Nonostante la tragica morte prematura di Ray-Jones nel 1972, il suo lavoro ha lasciato un’impronta significativa sulla fotografia britannica. Parr ha giocato un ruolo importante nel preservare, promuovere e far conoscere il lavoro di Ray-Jones, curando mostre e pubblicazioni sul suo conto.
Martin Parr, è diventato un custode di un grande lavoro ed è per questo che ha fondato la sua fondazione a Bristol.
I Suoi progetti
Martin Parr è spesso definito come uno “street photographer”, ma si distingue dal resto della fotografia portando a termine progetti che hanno un forte carattere sociale. Questo è evidente in lavori come “The Last Resort” e “Common Sense”.
Ciò che colpisce particolarmente è come Parr riesca a documentare una realtà attraverso i suoi progetti personali, ma allo stesso tempo i suoi lavori artistici si trasformano in fotogiornalismo.
Ad esempio, “The Last Resort” documenta non solo il ruolo della genitorialità, ma anche l’impatto ambientale e sociale. Le fotografie sono cariche di ironia e satire, e allo stesso tempo rivelano una profonda osservazione sulla condizione umana.
Ciò che rende il suo lavoro così affascinante è che va oltre il mero documentare una scena. Parr riesce a catturare le emozioni e le sfumature di una situazione, fornendo un’analisi sociale e culturale attraverso le sue fotografie.
La condivisione
La sua condivisione è molto interessante ed amplia perché non solo fa parte dell’agenzia Magnum ed è molto attivo negli eventi della stessa, ma come già detto in precedenza ha anche una fondazione, dove promuove altri fotografi.
Non solo, si dedica all’editoria e nella sede organizza convegni e mostre.
Conclusione
Martin Parr è di grande ispirazione, vi invito a vedere i tanti video che si trovano su youtube e non devono mancare in libreria i suoi lavori più importanti
“The Last Resort” e “Common Sense”.
Buona Luce
Emanuele