Cosa unisce la fotografia Americana a quella Giapponese? | Riflessione

La fotografia americana e quella giapponese sono due tradizioni fotografiche distinte, ognuna con le sue caratteristiche distintive, ma ci sono anche alcune sovrapposizioni e influenze reciproche.

In questo articolo voglio separare le due fotografie e trovare un punto di svolta.

Storia e tradizione

  • Fotografia americana: La fotografia americana ha una lunga storia che risale al XIX secolo con fotografi noti come Walker Evans, Robert Frank Ha una forte tradizione nel documentare la vita quotidiana, la natura e gli eventi storici.
  • Fotografia giapponese: La fotografia giapponese ha anch’essa una storia lunga, ma si è sviluppata in modo significativo nel XX secolo. Artisti come Daido Moriyama e Nobuyoshi Araki sono noti per il loro lavoro innovativo e sperimentale.

Stili e approcci

  • Fotografia americana: La fotografia americana spesso enfatizza la nitidezza, la composizione formale e la chiarezza narrativa. È stata influenzata dall’approccio documentaristico e dal realismo e tutti i fotografi Americani hanno sempre ribadito che il mirino permette il controllo dell’inquadratura e della composizione.
  • Fotografia giapponese: La fotografia Giapponese può spesso essere più sperimentale e astratta. Molte opere giapponesi si concentrano sull’emozione e sull’atmosfera piuttosto che sulla chiarezza narrativa e in tanti hanno sempre preferito non avere un pieno controllo dell’inquadratura o addirittura non si pensa alla composizione ma solo a catturare la scena o l’atmosfera.

Temi e soggetti

  • Fotografia americana: La fotografia americana ha spesso affrontato temi legati alla storia degli Stati Uniti, come la Grande Depressione, la guerra, i diritti civili e la natura del paesaggio americano.
Foto di Robert Frank
  • Fotografia giapponese: La fotografia giapponese può coprire una vasta gamma di temi, tra cui la vita urbana, la natura, la cultura tradizionale giapponese e l’individualismo.
Foto di Daido Moriyama

Il punto di svolta

Nel corso del tempo, ci sono state influenze reciproche tra le due tradizioni. Ad esempio, l’arte fotografica giapponese ha influenzato diversi fotografi americani, e viceversa.

Penso che Lee Friedlander e tanti altri fotografi Americani hanno sempre tenuto d’occhio il fatto che la fotografia sia un arte molto persona e solitaria ed è per questo che oggi conosciamo la fotografia del nostro secolo. Ci sono differenze significative tra la fotografia americana e quella giapponese, è importante notare che entrambe sono tradizioni fotografiche ricche e influenti, ognuna con il proprio stile, approccio e storia. Alcuni fotografi, sia americani che giapponesi, hanno lavorato per superare i confini culturali e stilistici, contribuendo a creare un dialogo più ampio nella comunità fotografica globale.

William Klein e Daido Moriyama

L’incontro che mi ha portato a fare questa riflessione è stato quello tra William Klein e Daido Moriyama, i due grandi maestri della luce hanno poi fatto una mostra insieme al Tate Modern nel 2012.

Moriyama afferma che è stato influenzato dalla fotografia di Klein, questo stravolge e mi spinge a studiare.

E la fotografia Italiana?

Penso spesso che la fotografia Italiana si divida in tanti rami, senza però essere tanto evidenti.

Dal mio progetto Italian Gardens

Per esempio Guido Guidi ha sempre sperimentato ma ha anche cercato sempre il controllo. Nel suo ultimo libro “Di Sguincio” mi ha ricordato concetti della fotografia Giapponese e l’editing dell’intero lavoro comprende una narrativa che ricorda Daido Moriyama ma più complesso e ordinato, un modo per mantenere il disordine ma con una filosofia di fondo.

Di Sguincio di Guido Guidi

Quello che unisce la fotografia Italiana e Giapponese è il bianco e nero, e anche ancora l’uso della pellicola da parte dei maestri ancora oggi.

Conclusione

Ultimamente quando lavoro hai miei progetti noto delle sfaccettature di entrambe le fotografie, che mi sono tanto familiari e ragionando in una delle puntate del podcast ho notato che la mia condivisione verte sulla filosofia Giapponese.

Buona luce

Emanuele

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