Fotografi e Burnout: Uno stadio frequente

Il burnout fotografico è una condizione di esaurimento emotivo, fisico e mentale che può colpire i fotografi quando si sentono sopraffatti dalle pressioni del loro lavoro creativo. Questo fenomeno può portare all’incapacità di portare avanti un progetto, alla perdita di passione per la fotografia e alla sensazione di essere bloccati creativamente.

Il burnout fotografico si manifesta in vari modi. Alcuni fotografi possono sentirsi demotivati e incapaci di trovare ispirazione, mentre altri possono sperimentare un forte stress che li porta a evitare il lavoro fotografico. La mancanza di soddisfazione e il senso di fallimento sono sentimenti comuni in chi soffre di burnout fotografico.

Ad esempio, un fotografo che ha lavorato incessantemente per mesi su un progetto può improvvisamente sentirsi incapace di scattare una singola foto. Ogni volta che cerca di avvicinarsi alla macchina fotografica, sente un blocco mentale che lo paralizza. Questo è un tipico caso di burnout fotografico.

Ci sono diverse tipologie e situazioni che possono portare al burnout fotografico. La pressione di rispettare scadenze strette, la mancanza di riconoscimento del proprio lavoro, e il confronto costante con altri fotografi sui social media sono solo alcune delle cause. Inoltre, situazioni personali come problemi familiari o finanziari possono aggravare ulteriormente il burnout.

Ecco due storie di fotografi che ho aiutato a superare il burnout fotografico:

Marco era un fotografo di matrimoni di successo, ma dopo anni di intensi lavori e numerosi eventi ogni mese, ha iniziato a sentire una crescente stanchezza. Ogni volta che doveva prepararsi per un nuovo matrimonio, sentiva un peso insormontabile. Dopo aver riconosciuto i sintomi del burnout, Marco ha deciso di prendersi una pausa e ha cercato il mio aiuto. Insieme abbiamo lavorato per trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata, e Marco ha riscoperto la gioia di fotografare momenti felici, tornando al suo lavoro con una nuova prospettiva.

Qualche settimana fa Marco mi fa sapere che ha iniziato anche un progetto fotografico personale ed ha intrapreso una revisione del suo archivio per una mostra fotografica.

Storia di Laura Laura era una fotografa paesaggista che aveva perso la sua scintilla creativa. Ogni volta che usciva per scattare foto, si sentiva frustrata e insoddisfatta dei risultati. Dopo una serie di conversazioni, abbiamo identificato che il suo burnout era dovuto alla pressione autoimposta di superare sempre i suoi precedenti lavori. Laura ha iniziato a esplorare nuovi stili fotografici e a dedicarsi a progetti personali senza l’ansia della perfezione. Questo approccio ha rinnovato il suo amore per la fotografia, permettendole di ritrovare la sua ispirazione e creatività.

Il burnout fotografico è una sfida reale, ma con il giusto supporto e strategie, è possibile superarlo e ritrovare la passione per la fotografia.

Non è una questione di motivazione

Abbiamo già parlato della motivazione, quando si tratta di Burnout è meglio uscire da quelle che sono le nostre abitudini passate trovare altre strategie altri interessi che possiamo collegare alla fotografia. Tanti fotografi restano collegati ai processi e bisogna metaforicamente parlando, cambiare binari e lavorare sul processo e in molte occasioni degli esercizi pratici.

Non sempre si tratta di Burnout

Questo punto voglio specificarlo, non sempre si tratta di Burnout e a volte è difficile identificare quello che è il problema. Può trattarsi di disturbi esterni o familiari e sono tanti i fotografi che ho affiancato in questo percorso insieme a uno specialista ed è un passare la palla in molte occasioni oppure lavorare su un affiancamento con uno psicologo.

Quello che raccomando è prestare attenzione alla G.A.S. alle abitudini e ai comportamenti che sono sorti da poco.

Conclusione

Questo articolo racchiude la mia esperienza in questo campo, non sono uno Psicologo e neanche un medico sono solo un fotografo che in tante occasioni ha dovuto gestire delle situazioni.

In qualunque caso raccomando sempre di cominciare un percorso Psicologico con un professionista, spero che questo articolo vi sia stato di aiuto.

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Buona Luce

Emanuele