Fotografia analogica: ecco perché scatto a rullino

Amo scattare a pellicola: la grana, la tensione legata alla sorpresa per cosa uscirà fuori. É ormai un anno che ho intrapreso una fotografia più chimica e con questo articolo vi racconto quali sono le ragioni per cui ho affiancato la fotografia analogica a quella digitale.

La fotografia analogica garantisce un'esperienza differente rispetto a quella digitale. Ecco perché da circa un anno scatto anche in analogico.
Foto di Roberta Abd El Gawad

La luce nella fotografia analogica

Senza luce non c’è fotografia, lo dice la parola stessa (Fotografia = luce e grafia, scrittura di luce.

Questo è vero anche per la fotografia digitale naturalmente, ma se scattiamo in analogico non abbiamo altri rimedi se non quello di inseguire la luce e i suoi capricci, concentrandoci su di lei persino prima che sulla scena.

Sappiamo che quando dobbiamo impressionare una pellicola, infatti, più luce abbiamo e più dettaglio riusciremo a portare a casa.

La luce ha la capacità di trasformare l’ordinario in straordinario.

La fotografia analogica come esperienza Mindfull/Zen

La fotografia argentica (sì, la fotografia analogica si chiama anche così) ha bisogno di una consapevolezza maggiore, di uno studio su sé stessi.

Con la fotografia analogica non è raro entrare nel mood giusto allo scatto nell’istante stesso in cui si prende in mano la fotocamera. É un’esperienza differente, più immersiva, dovuta alla consapevolezza che lo scatto ha un valore intrinseco: la soddisfazione non è legata alla possibilità di vedere subito il risultato, ma all’azione di fotografare in sé per sé. Questo dà modo di dare maggior rilievo a due aspetti importanti della fotografia, quali l’istinto e l’interazione tra i soggetti (persone, cose, animali) e l’ambiente.

La fotografia analogica come esperienza mindfull/zen
Foma 200 | foto dal mio progetto sui laghi
Il processo gioca un ruolo importante nella tua fotografia, ti porta a rielaborare la tua fotografia una volta tornato a casa.

Impariamo a fidarci del nostro istinto, gli scatti migliori sono quelli realizzati senza riflettere troppo.

Pre-visualizzazione e anticipazione

Il numero di foto limitato dal rullino, caratteristico della fotografia analogica, ci spinge a pre-visualizzare la scena, con tanto di colori e contrasti in modo quasi ossessivo prima di deciderti a scattare.

Foto di Rosario La Monica

Fotografo per vedere come il mondo appare nelle fotografie

Garry Winogrand

Roma 2021 M6 con HP5

Estetica e risoluzione

Una foto analogica si differenzia anche per l’estetica e la grana.

Oggi tutte le applicazioni per la post-produzione hanno una selezione di filtri vintage che cercano di imitare questa caratteristica estetica e Fujifilm ha introdotto nuove simulazioni pellicola nella sue fotocamere.

Per quanto riguarda la risoluzione non ha poi così tanta importanza. Basta vedere i libri dei grandi fotografi come Robert Frank per renderti conto che la risoluzione è una fissazione del nostro secolo, legata a dinamiche di consumismo.

Con l’analogico non si raggiunge una risoluzione altissima e questo per alcuni è un problema, ma io so per esperienza che si riesce a stampare delle ottime fotografie analogiche. Provare per credere.

La risoluzione nella fotografia analogica è un falso problema.
Scan con Epson V600

Un archivio fisico

La pellicola è concreta, la puoi toccare con mano e al giorno d’oggi avere un supporto fisico può fare la differenza nella vostra esperienza di fotografi: meno paure di perdere dati irrecuperabili, oltre che fisicamente inesistenti.

Gestendo due archivi mi rendo conto di quanto tempo impiego ad aggiornare quello digitale. Ho cominciato giusto qualche mese fa l’archiviazione del 2021, investendo in nuovi hard disk per migrare i dati su SSD di ultima generazione. É un processo lungo e dispendioso, in termini di tempo e denaro.

La fotografia analogica ti permette di tenere un archivio fisico dei tuoi scatti.
Fomapan 200 due ore dopo lo sviluppo con R9

L’archivio analogico è differente: la durata del film dipende dalla sua conservazione, ma è stata stimata dai 50 ai 100 anni (anche se sono state ritrovate pellicole intatte anche più vecchie).

Ancora oggi possiamo vedere nei musei fotografie analogiche di grandi fotografi.

Chi può avvicinarsi alla fotografia analogica

Oggi come oggi si fa ancora un enorme uso di pellicola nella fotografia scientifica, ma per un fotografo professionista che si dedica alla fotografia di matrimoni, a meno che non sia richiesta dagli sposi, non è un supporto che possiamo utilizzare.

Invece per un fotografo amatoriale che ha l’esigenza di sviluppare dei progetti anche scegliendo pellicole diverse e formati diversi non è affatto male.

Per esempio sto utilizzando diverse pellicole, secondo i progetti che sto sviluppando negli ultimi periodi.

Conclusione

La fotografia argentica mi ha dato modo di vedere il mondo in modo diverso, con tempi e ambizioni diverse, per questo mi sento di consigliarla a tutti e ringrazio il mio amico Greg Taig che mi ha aiutato a sviluppare questo percorso e i miei primi rullini.

Foto By Morena Valente | Io e Greg a Roma (Trastevere)

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Buona Luce,
Emanuele Andreozzi.