Avevo promesso che avrei parlato dei concorsi fotografici, in questo articolo voglio citarvi delle regole assurde che i fotografi sono costretti ad accettare per partecipare a un concorso fotografico. il 98% dei concorsi che trovo online a volte anche sponsorizzati su Ig sono secondo me privi di buon senso, a volte ignorano il mondo stesso della fotografia e banalizzano quest’arte in modo più che osceno.
Ma come possiamo difenderci da queste norme che ci vengono introdotte nei moduli di partecipazione? Semplicemente non partecipando.
Nel 50% dei concorsi troviamo una giuria di tutto rispetto, siamo tentati di partecipare perché ci giudicherà il fotografo che sogniamo di incontrare un giorno ma è soltanto una trappola acchiappa fotografi.
Le clausole assurde:
- Rispetto del diritto d’autore : Gli ultimi articoli che troviamo nei bandi sono dedicati all’autore della foto, nella maggior parte dei casi siamo i proprietari della foto ma poi veniamo a scoprire che la fondazione/associazione o ente si riserva di fare della foto quello che desidera. In alcuni casi una volta firmato il modulo la riproducibilità gli è concessa e possono spiattellare la nostra fotografia ovunque, la maggior parte dei fotografi è contenta perché pensa che quella fotografia farà il giro del mondo e l’autenticità dell’opera verrà riconosciuta a pieno titolo, ma non è proprio così perché la piena riproduzione specialmente sul web limita il nostro diritto d’autore. La fotografia non viene presa in carico da nessun gallerista o editore, questo perché la fotografia in questione farà parte di una campagna promozionale.
- Responsabilità, civile e copyright: Ci sono tanti limiti oggi nel mondo della fotografia che non vengono presi in considerazione, il neo fotografo dopo aver fotografato un edificio ed essersi assicurato una mostra grazie a un concorso è contento ma ignora il fatto che l’edificio in questione ha un copyright, o in alternativa una persona in una fotografia si riconosce e decidere di denunciare il fotografo, In entrambi i casi il fotografo viene denunciato e la responsabilità non ricade nella fondazione che ha organizzato il concorso anzi grazie alla clausola del diritto d’autore citato prima il fotografo si ritrova a pagare ogni riproduzione della foto, senza potersi ritrarsi o annullare la sottoscrizione al concorso.
- Garanzia sulle foto inviate: In alcuni casi anche le foto non vincitrici vengono usate come campagna pubblicitaria.
- Discriminazioni: proprio oggi una villa famosa Romana ha deciso che una open-call è dedicata solo a fotografi Francesi, non vi sembra assurdo?
- Pagamento per la selezione: quando mi chiedono dei soldi per la preselezione non posso che essere amareggiato e so che mai nessuno con una cultura fotografica si soffermerà sulla mia fotografia.
Conclusione
Queste clausole sono assurde e in molti casi sono scritte con caratteri minuscoli, leggete bene quello che vi propongono, vi consiglio piccole realtà che danno valore alla nostra fotografia, come associazioni o gruppi di fotografia.
Buona Luce
Emanuele