Le richieste assurde dei fotografi quando sei un curatore

Se sei un curatore d’arte, probabilmente hai avuto la fortuna (o la sfortuna) di lavorare con una vasta gamma di artisti visivi, da curatore e fotografo capire quali sono le esigenze ti aiuta anche a sviluppare una filosofia di condivisione e se volete approfondire vi invito ad ascoltare la puntata del mio podcast dove parlo della condivisione.

Sebbene molti di loro siano collaboratori eccezionali, ci sono momenti in cui devi affrontare richieste assurde che ti lasciano senza parole. In questo articolo, voglio raccontarvi delle richieste che ho ricevuto sarò un pò soft e meno scurrile, ma andiamo all’articolo.

L’Esposizione solista al MAXXI

Una delle richieste più sorprendenti è stata quella di un fotografo che mi ha chiesto se potevo organizzare una mostra collettiva al Maxxi subito dopo mi ha inviato alcune fotografie chiedendo addirittura una mostra personale.

Il Maxxi è uno dei musei d’arte moderni più importanti, concedere uno spazio a un fotografo che non ha nessun riconoscimento è impossibile. Come curatore, è importante spiegare con gentilezza le limitazioni pratiche e finanziarie di una tale richiesta e offrire invece opzioni più realistiche, come una mostra in una galleria locale.

Coprire Tutti i Costi di Produzione

Alcuni fotografi chiedono che il curatore copra integralmente i costi di produzione per le loro mostre, compresi stampa, montaggio, e pubblicazioni. Mentre è comune per le istituzioni d’arte sostenere finanziariamente gli artisti, è importante stabilire un budget chiaro fin dall’inizio.

Foto By Greg Taig

Se un fotografo vuole servizi di alta qualità o un formato insolito, può essere necessario negoziare una divisione delle spese.

Cambiare il Tuo Stile da curatore

Alcuni fotografi possono desiderare che tu modifichi il tuo approccio curatoriale per adattarlo alle loro immagini. Ad esempio, potrebbero chiederti di selezionare solo le foto in bianco e nero o di esporre le loro opere con un editing che hanno già fatto. Da curatore, devo rispettare la visione artistica del fotografo, ma è anche importante essere aperti al dialogo e alla collaborazione.

Quando il fotografo comincia a dire che “dovresti fare? qua e la” qui invece c’è una mancanza di rispetto dei ruoli, e vanno subito ristabiliti i ruoli. Certo sto parlando di eccezioni perché normalmente si può discutere dei tuoi motivi per le scelte curatoriali, io consiglio sempre più incontri con il fotografo per conoscere il suo lavoro e la sua filosofia. Alla fine bisogna cercare un compromesso che soddisfi entrambe le parti, senza ostacolare il fotografo tanto meno ostacolare il lavoro, è una prassi che porta al rispetto da entrambi le parti perché da curatori dobbiamo rappresentare l’artista visivo alla mostra.

Sicurezza Speciale

Alcuni fotografi possono richiedere misure di sicurezza eccezionali, a me è capitato in una mostra collettiva dove il fotografo mi ha invitato a cancellare le fotografie dopo la stampa.

Però c’è anche chi è legato alla stampa, personalmente mi sentirei onorato se qualcuno tentasse il furto di una mia fotografia incorniciata.

Cornici diverse

In più occasioni i fotografi mi chiedevano cornici diverse dalla tipologia usata nella mostra collettiva, una volta mi è stato proposto anche di colorarle tutte con una bomboletta spray.

Morena e Roberta alle prese con un passepartout

Locandine

Non tanto raro nelle mostre collettive è parlare con un fotografo che ti chiede la locandina dell’evento. Perché vogliono capire se rispecchia qualcosa nelle loro fotografie, io trovo questa la più assurda e improponibile.

Conclusione

In conclusione, lavorare con fotografi può essere una sfida, ma anche una fonte di grande ispirazione artistica. Affrontare richieste assurde con pazienza e professionalità è essenziale per mantenere relazioni positive con gli artisti e produrre mostre di successo. La chiave sta nel trovare un equilibrio.

Buona luce

Emanuele

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