Peggy Kleiber alla ricerca delle emozioni

Il 27 Maggio ho avuto l’onore di conoscere la fotografia di una grande fotografa che è stata presentata per la prima volta in una mostra nel museo di Roma in Trastevere.

Peggy Kleiber è una fotografa svizzera nata nel 1940, grazie alla sua famiglia è stato possibile scoprire Peggy e la sua visione. Studia fotografia ad Amburgo alla scuola “Hamburger Fotoschule” da li con la sua M3 non perde l’occasione di scattare in tutti i contesti specialmente quelli familiari.

Era un insegnante e aveva un amore per l’arte specialmente per la poesia e la musica, purtroppo Peggy ci ha lasciati nel 2015.

Il racconto

Peggy racconta la bellezza di vivere in famiglia, tra festività e viaggi ma non solo, fotografa scene in Italia e sembra amare Roma.

Roma è ricorrente in tutto il suo lavoro, fotografa il Pincio, Giannicolo e visita i parchi e le piccole vie di Trastevere fino ad arrivare alle periferie.

Tutte le foto presentano una composizione e una visione della fotografia, c’è una ricerca delle linee e ombre, i soggetti sono bambini e giovani e tante foto sono state scattate in periferia.

Il bianco e nero enfatizza i silenzi, ci spinge a tener conto delle emozioni dei soggetti ed è proprio quello che cerca Kleiber.

La fotografia familiare

Ancora oggi faccio fatica a portare in archivio foto familiari buone, quando vedo le fotografie di Peggy mi ricordano le fotografie di Larry Fink infatti Peggy racconta in modo poetico la sua famiglia, si intuisce subito come la fotografia apporta un entrare in modo ancora più intimo nella vita della sua famiglia.

Fa tanti ritratti e fotografa i bambini della famiglia che giocano, familiari che si riuniscono ma quello che non manca sono le emozioni come se il suo continuum fotografico investi tutta la sua fotografia cioè in qualsiasi contesto Peggy cerca le emozioni.

Fotografia Sociale

Nel 1968 torna a Roma ed entra in contatto con Don Roberto Sardelli, fotografando i bambini dell’acquedotto felice e non solo a Palermo incontra Danilo Dolci che documenta nel durante gli “scioperi al contrario”. Da qui la sua fotografia si fa intima e si spinge a fotografare le case Palermitane, gli torna utile la fotografia intima che fa alla sua famiglia ma viene travolta da un contesto sociale difficile ma riesce anche ad allacciare delle amicizie.

La Mostra

Le fotografie che vedete in questo articolo le ho scattate al Museo Trastevere, la mostra è composta da 150 fotografie alcune sono stampe altre invece ristampate dai negativi.

La mostra è divisa in tre parti in una ci sono i viaggi in altre la sua fotografia intima e poi ci sono due vetrine con provini a contatto e filmati in super8.

L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e realizzata dalle associazioni culturali Marmorata169 On Image, con la collaborazione dell’associazione Les photographies de Peggy Kleiber. Servizi museali Zètema Progetto Cultura.

Conclusione

Peggy fotografa anche spazi personali, e paesaggio urbano, scoprendo un Italia nascosta che tanti fotografi hanno ignorato.

Non c’è felicità che valga il silenzio interiore. Simone Weil

Nelle sue fotografie non sembra ci sia una progettualità, io trovo questa fotografa ispirante e dimenticavo di dirvi che le sue fotografie e negativi sono state trovate in una valigia.

Buona Luce

Emanuele