Quando hai delle giornate “No”

Ieri è stata una giornata stressante, il traffico e le code in strada per un banale lavoro stradale, persone prepotenti e il telefono che squillava ogni 30 minuti. Alla fine sono tornato a casa esausto senza spesa e una cena decente ed ho dormito guardando sul tablet un esplorazione in P.O.V. di una città.

Questa mattina mi sono svegliato tardi sentivo dalla porta di casa un vento molto forte ed erano già le 11 del mattino, mi dirigo verso la macchina del caffè e penso, come mai non sono suonate le 15 sveglie? il telefono non si era caricato e nel riaccenderlo 20 messaggi di chiamate non risposte in più Whatsapp. Ecco la mia giornata è finita faccio colazione/pranzo e sfoglio qualche libro, e cerco di calmarmi perché so che non uscendo non porterò a casa uno scatto e non vivrò bene la giornata, mi dico che è meglio riposarsi e cercare di cambiare la giornata.

La mia teoria

Giornate come queste non sono rare, anzi una volta alla settimana e mi arrabbio con me stesso. Prima passavo tutta la giornata con un pallino in testa quello di essermi bruciato le ore migliori per uscire ma da un pò lascio al caso queste giornate e mi dico che forse qualcosa svolterà la giornata.

Questa è un estensione di una teoria che avevo già scritto e fa parte del processo fotografico.

La cosa più difficile è calmarsi, si proprio così mi innervosisco con me stesso.

La svolta

Neanche a farlo a posta dopo pranzo sento per strada dei bambini, apro la finestra per capire se il tempo era migliorato e ad un tratto vedo due fiocchi di neve, ed ecco la svolta della giornata.

Mi preparo ed esco, scatto e faccio video un intero pomeriggio a documentare i disagi e parlare con le persone.

Selfie sotto la neve

Conclusione

Forse questa teoria o come la si voglia chiamare è molto personale, ma pensateci bene a volte il caso ci aiuta a me sta aiutando tanto in questo periodo.

Buona luce

Emanuele