Robert Frank | Good days Quiet

Good days quiet è uno degli ultimi libri pubblicati da Robert Frank, dalla casa editrice Steidl che sta mantenendo tutt’ora l’archivo di Robert Frank.

Il sottotitolo di questo libro è “ricordi di Robert ” e grazie a questo libro, ho scoperto un altro lato di questo autore.

Struttura e forma

Good days Quiet è un libro che sembra quasi incompiuto, e lo vediamo dalla rilegatura mista a caldo e a filo, l’intero libro ha una custodia in cartone con il nome dell’autore e il titolo del libro.

Le foto sono in bianco e nero, sembra un mix tra polaroid e 35mm alcune foto hanno zone non esposte, altre invece sono sporche o presentano dei residui dovuti allo sviluppo e in alcuni casi non sono sviluppate in modo corretto . Ogni pagina è stampata su un supporto in cartone aumentando così l’esperienza nello sfogliare questo lavoro.

C’è una cosa che deve contenere la fotografia, l’umanità del momento. Robert Frank

Contenuto

Le fotografie sono state scattate nella casa di Mabau in nuova Scozia, troviamo fotografie dell’esterno della casa, l’interno e dei ritratti.

Robert Frank aveva appena iniziato a scrivere sui negativi e su alcune pagine troviamo delle scritte (scarabocchiate) in alcuni casi vanno da una pagina all’altra. Il fatto che questo lavoro ha un sottotitolo(ricordi di Robert) sembra un libro ricavato da un archivio di famiglia e il titolo “buoni giorni di quiete” mi fa pensare a un cambiamento nella sua vita. Infatti la morte del figlio devasta l’autore che smette di fotografare per un lungo periodo, il libro è forse dedicato alla vita spezzata del figlio?

Sono molto più convinto che sia questo il motivo per cui il libro sembra incompiuto, e la foto della quarta pagina che dice “il tempo e la marea non è per l’uomo” che introduce tutte le affermazioni che fa nel libro.

Non faccio altro che passare da una foto all’altra e noto che le foto dell’interno della casa vogliono trasmettere del confort anche se ci sono stanze disordinate, e invece l’esterno ha una bellezza desolata tra recinzioni e pali della corrente dove si vede chiaramente che c’è una continua manutenzione, dovute al mal tempo.

La prima foto che mi ha colpito è l’ultima dove Frank ha scritto ” Guarda i corvi” e in realtà la foto è sovraesposta e non c’è nessun corvo, come se lui ci invitasse a immaginarli.

Dalla finestra In primo piano ci sono dei vasi su uno dei quali c’è una mano o un guanto e un cannocchiale.

La seconda foto che mi ha colpito è invece la sedicesima dove c’è un palo in diagonale forse caduto per la neve con una corda attorcigliata, e una rimanenza di neve sulla destra e proprio sopra c’è scritto “memorial”, ed ho pensato che forse sia questo il vero titolo del libro.

I ritratti rafforzano l’intero lavoro, sperando di aver capito questo lavoro così personale, infatti se non ero a conoscenza della morte prematura del figlio di Robert Frank sarebbe stato difficile l’intera interpretazione.

Conclusioni

Un libro interessante, quando ho iniziato a capirlo, ho subito pensato al valore delle fanzine per via della rilegatura e la carta usata per questo libro.

Buona luce

Emanuele