Stan Laurel e Oliver Hardy sono stati due comici che hanno caratterizzato la mia infanzia, tutti i VHS in edicola erano destinati al mio videoregistratore. Oggi invece non faccio altro che vedere i loro film e le loro interviste su Youtube, non so se è nostalgia di quei tempi e non sono poi l’unico fan del duo, tutte le generazioni ricordano Stanlio e Ollio o Cric e Croc ma non è solo la loro comicità o il bianco e nero che hanno reso il duo così famoso.
Le zone buie
Stan comparve nei primi film di Charie Chaplin prima d’incontrare Oliver Hardy. E la loro comicità tra il goffo e quel senso di inadeguatezza che li circondava serviva secondo me a nascondere una realtà buia e piena di malvagità.
Il fatto che il duo si ritrovava sempre insieme accompagnati da un velo di ingiustizia trapelata da una verità mi lasciava senza respiro.
Ma Emanuele, questo duo voleva solo far ridere, per me invece la loro comicità ha delle zone buie occultate dalla risata, perché il duo tratta dei temi che fanno riflettere come la paura e il continuo fuggire da persone, mogli e autorità che non capivano la loro integrità come persone.
Nei film non accettano sfide e vogliono sempre aiutare le persone che incontrano mettendo loro stessi nei guai, Ollio è rassegnato dal giudizio altrui e Stanlio cerca di mantenere una coerenza che lo porta ad estraniarsi dal mondo e a non capire delle situazioni.
Però i due accettano il loro destino e si trascinano in tutte le storie con questo velo di comicità.
Registi di loro stessi
Stan Loren scriveva le parti faceva il regista e l’attore oltre ad editare lui stesso i film, in un documentario un cameraman racconta come Stan a ogni scena muoveva con i suoi piedi la cinepresa e sistemava l’inquadratura.
Ma allora era Stan Loren il genio del duo? In uno show un compagno di scuola di Stan lo racconta come un bravissimo attore già dalle scuole medie, carismatico e sempre sorridente è stato un grande mentore per tanti attori dell’epoca come Jerry Lewis.
Conclusione
Per me i loro film hanno dei messaggi straordinari come l’arte viene vista ai giorni d’oggi e il pensiero anche quello più onesto non contano niente in una società fondata su valori dove la prepotenza regna sovrana.
A me piace ricordarli così e a voi?
Buona Luce
Emanuele