Trent Parke: Minutes to Midnight

Trent Parke è un fotografo Australiano che da pochi anni fa parte della famosa agenzia Magnum.

In una sua vecchia intervista spiega che ha paura dell’aereo e che la sua fotografia si concentra sulla sua terra che ama profondamente.

E’ sposato con una bravissima fotografa che si chiama Narelle Autio con cui condivide la sua fotografia.

Trent ama la grana e la fotografia a pellicola sia a colori che in bianco e nero.

Minutes to Midnight è uno dei suoi ultimi lavori in bianco e nero perché in seguito ha abbandonato la monocromia.

Non solo ama la fotografia a pellicola ma anche quella a medio formato più lenta.

Senza dubbio lavori enigmatici di questo autore mi hanno portato a studiare la sua fotografia e per me fa parte della mia top 10 riguardante i fotografi della sua generazione.

Struttura e forma

Il libro è stato distribuito da Steidl una casa editrice tedesca, è inquadernato da una sottile tela grigia e la rilegatura è a filo.

Non ha una copertina in carta ma presenta dei rilievi che richiamano una foto che si trova all’interno del lavoro.

96 pagine formato 29×25 cm e al tatto ogni pagina ha una grammatura diversa oltre alla filigrana che cambia da pagina a pagina.

E le foto sono collocate in diverse posizioni mantenendo comunque una struttura fissa.

Già queste caratteristiche mi fanno pensare a un libro che non è solo un investigazione ma anche un esperienza.

Contenuto

C’è un breve testo all’inizio dopo di che c’è un susseguirsi di foto con numerose connessioni.

Trent Parke insieme a sua moglie viaggiano con un automobile in tutta l’Australia, senza una metà con lo scopo d’investigare.

Trent non perdeva tempo ad ogni sosta e in Motel sviluppava le pellicole.

Le foto tutte in bianco e nero hanno delle strutture a tratti documentari ma la cosa importante è che la visione personale di Trent ha dato un identità diversa del posto.

Ci sono foto più ambientate ed altre con più scene oltre a concentrarsi su particolari macabri.

C’è un evoluzione nella narrazione, attraverso il racconto delle grandi città per poi passare dall’estrema povertà alla ricchezza. Si spinge a tratti a indagare verità scomode.

In tutte le foto si denota come lui sia a caccia di luce il più delle volte alta e per questo è stato molto criticato per l’esposizione non tanto corretta oltre che per il mosso.

Penso che sia un altro aspetto dell’autore che mi ha affascinato.

A un certo punto inizia una parte oscura del lavoro che ha come protagonista la Morte.

Questo aspetto mi ricorda The Americans di Robert Frank non a caso entrami i lavori raccontano un viaggio.

La morte che è stata protagonista nel viaggio viene a un certo punto messa da parte per la vita, attraverso un evento traumatico come la nascita.

Non a caso come ho già detto nell’introduzione Parke dopo questo lavoro ha deciso di fotografare a colori.

Conclusione

Questo lavoro denota come il progetto fotografico personale può avere un grande impatto sia per il fotografo che per il fruitore del lavoro.

Ogni volta che rivedo questo lavoro noto chiavi diverse di lettura oltre all’interpretazione che da parte mia sfocia nel personale.

Purtroppo questo Libro non è più in commercio e si trova solo usato ma potete vedere l’intero lavoro su You-tube.

In caso lo trovate in libreria vi consiglio di non farvelo scappare.

Buona Luce